mercoledì 4 novembre 2009

La Stralo crolla: gli assenti sul banco degli imputati

Prima delusione stagionale per la Stralo, che perde 7 a 4 sul campo del Credi Friuli: un risultato invero bugiardo, sul quale hanno pesato prevalentemente i cinque minuti di black out della compagine guidata da capitan Marco Blasoni, durante i quali gli avversari hanno potuto dilagare. Va detto che gli atleti udinesi non sono stati protagonisti di una prestazione brillantissima, nonostante l'encomiabile carattere che li ha portati a recuperare un paio di reti di svantaggio sul finale di gara. Sull'economia della partita sono comunque pesate in maniera grave le numerose assenze nella rosa della Stralo, talmente gravi da costringere il presidente Andrea Palmisano a mettere in lista il fratello Fabio -rinomato a livello mondiale in qualità di massima espressione dell'estraneità al calcio- sottraendolo al suo ruolo dirigenziale. Fortunatamente, l'apporto di Palmisano jr. si è limitato ad un costante ed accurato controllo della giustapposizione dei propri testicoli in panchina, ma ciò non è bastato a sedare le critiche riguardo ad alcuni assenti ingiustificati. Parla così il sexyssimo Luca Blasoni nel post partita: "Purtroppo diversi nostri giocatori non hanno potuto dare il loro contributo alla squadra stasera, proprio quando ne avevamo più bisogno. C'è da dire che la gran parte ha degli alibi di ferro: Bastianutti aveva un esame in ballo, Stevanato aveva un gomito che gli faceva contatto col piede e Polzot è rimasto chiuso nell'autolavaggio. Rimango invece perplesso circa le banali scuse di personaggi quali Lanzara e Cattarossi, che da tempo non si presentano alle partite sostenendo di essere impegnati in diverse branche dell'esercito italiano. Dico solo che queste erano le stesse giustificazioni che usavo io quando marinavo la scuola". La dose viene rincarata dal portiere Cristiano Finelli: "Se c'è di mezzo la figa è un conto" parla il numero 1 della Stralo, "ma altrimenti non vedo un solo buon motivo per saltare importanti sfide come questa". L'eco della polemica è arrivato fino alle orecchie dello stesso Cattarossi, che ha voluto così replicare con un telegramma apparentemente spedito da una zona di guerra del sud est asiatico:

STRALO PEZZI DI MERDA -STOP-
SONO IN GUERRA -STOP-
MI E' ESPLOSA UNA GRANATA VICINO -STOP-
MI E' USCITO IL CERVELLO -STOP-
ME L'HANNO RIBUTTATO DENTRO -STOP-
DUE PUNTI DI SUTURA -STOP-
ORA SONO COME NUOVO -STOP-
TORNERO' PRESTO -STOP-

Un'immagine dal fronte di guerra nel quale pare sia impegnato il Cattarossi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Dai dai ragazzi cvhe vi salvate.
Pure lo scorso anno avete iniziato male e poi siente andati su...
In bocca al lupo per il proseguio.
Gian Luca Pittino,portiere e presidente No Name.