giovedì 2 maggio 2013

Credici, Stralo! Non è finita finché non è finita!

Proprio come il suo animale-simbolo, cioè la tigre, la Stralo non si arrende nemmeno quando è messa all'angolo e tutto sembra darla per spacciata: nonostante le condizioni della classifica non fossero ottimali, la squadra del Presidente Palmisano ha vinto per 6-3 contro Jolly Lauzacco, alimentando quella piccola speranza che è stata recentemente rinfocolata dagli ultimi risultati delle altre pretendenti al quarto posto. "La Stralo può farcela" annuncia un rinvigorito Andrea Palmisano "ma dobbiamo vincere tutte le partite che restano e sperare in qualche ulteriore scivolone dei nostri avversari. Per dare un'idea, prima di oggi le possibilità di passare alla fase successiva erano le stesse che potevo avere io di trombarmi Irina Shayk, mentre così come stanno le cose le possibilità sono le stesse che Luca Blasoni avrebbe di trombarsi la stessa Irina, ossia molto ma molto più alte". Un'affermazione questa che può apparire esagerata solo ai poco informati: è infatti notizia recente che il conturbante numero 7 della Stralo sia stato espulso dall'Arabia Saudita perché troppo bello.

Luca Blasoni, conosciuto in Arabia come Borkan Al Gala, espulso dal paese perché troppo bello.

Tornando alla partita di una settimana fa (il blog della Stralo è sempre sul pezzo), sono state diverse le note positive venute fuori dal campo, a cominciare da un Alan Trerè in grande spolvero, autore di quattro reti e di una prestazione maiuscola anche dal punto di vista atletico: "Venivo da un periodo di stanchezza fisica e mentale e per questo motivo ultimamente non segnavo tanto come a inizio stagione. Per fortuna sono stato rigenerato da un weekend a Cracovia che mi ha portato grande beneficio grazie alle sue meravigliose bellezze architettoniche".

ArchiTETTOniche, capito? Ahahaha, che ridere.
Un contributo eccellente è arrivato anche dal difensore-portiere-centrocampista-imprenditore-re della griglia-goleador Simone Golcic, autore delle rimanenti due reti del tabellino e protagonista di una gara impeccabile sotto tutti i punti di vista. E quella della partita era evidentemente una serata nata sotto la stella della Hello Brand, visto che anche l'inossidabile Fabio Tonutti ha difeso i pali in maniera esemplare, non facendo rimpiangere quel Cristiano Finelli impegnato con l'altra squadra dove magari si vince di più ma quando si tratta di fare cacao, signora mia, non c'è proprio confronto.
Stavolta la menzione d'onore va però a Samuel Stevanato, presentatosi all'appello nonostante fosse debilitato da un forte attacco febbrile: sapendo di essere l'equivalente per la Stralo di quello che rappresenta Pirlo per la Juventus, il numero 75 ha stretto i denti ed ha regalato alla squadra un primo tempo ricco come al solito di generosità in fase difensiva e di concretezza in attacco, con un bel carico di assist e giro di palla. Per dare un'idea dello sforzo sovrumano compiuto dallo Stevanato, ecco un'immagine rappresentativa delle condizioni faticose in cui ha giocato stoicamente il primo tempo della partita.

Le dodici fatiche di Ercole non sono un cazzo in confronto ai venticinque minuti faticosissimi di Stevanato





lunedì 22 aprile 2013

La Stralo perde la partita, perde Tibeau ma non perde la speranza

L'intestazione di questo blog recita così: Il blog ufficiale della Stralo Calcio a 5 di Udine con informazioni, risultati e notizie sempre aggiornate. Coerentemente con tale affermazione, questo aggiornamento arriva dieci giorni dopo la partita a cui fa riferimento, con gravi ripercussioni sulla vita politica italiana: è notizia di qualche ora fa infatti, che l'empasse di cui è stato vittima il Parlamento negli ultimi tempi sia stata causata proprio dall'attesa di notizie sulla Stralo, da sempre termometro della condizione socioeconomica del Paese. Ebbene, siamo coscienti che le infromazioni che andremo ora a riportare potrebbero provocare crisi di governo, manifestazioni di piazza, carestie ed epidemie, data la loro gravità. La Stralo infatti ha perso per 5-4 contro la Rivignanese, dopo una partita giocata sempre a rincorrere gli avversari, presenti in massa e dunque capaci di correre per tutta la durata della gara, contrariamente ad una Stralo spuntata a causa di squalifiche e defezioni. Particolarmente grave, in tal senso, l'assenza ingiustificata di Livio Bastianutti, sul quale il presidente Palmisano ha speso delle parole al veleno: "Non solo Bastianutti ha deluso le nostre aspettative in ambito realizzativo, rimanendo fermo a quota zero goal, ma ci ha anche tradito umanamente non presentandosi ad una gara dove la sua presenza sarebbe stata fondamentale. Non solo per la partita, ma anche per la presenza di un centinaio di bambini orfani arrivati dal Bangladesh solo per poter vedere il loro beniamino e chiedere un suo autografo". Pronta la replica del diretto interessato, che ha liquidato la questione con un laconico "CAZZO NO".

Siamo molto delusi dal nostro idolo il signor Livio


Ma piove sul bagnato in casa Stralo: oltre alla sconfitta che è costata il quarto posto, la squadra udinese ha dovuto incassare anche il ko di Tibeau Stevanato, infortunatosi a seguito della precedente partita e per il quale la stagione è da considerarsi conclusa. Di seguito riportiamo il bollettino medico riferito all'infortunio del funambolico numero 77:

Si riscontra un possibile interessamento del collaterale sinistro con probabile lesione della supercazzola prematurata con scappellamento a destra come fosse per due, moltiplicata per antani ed aggravata dalle patologie che di seguito elenchiamo:

  • ginocchio della lavandaia
  • gomito del tennista
  • ginocchio del tennista che occasionalmente fa anche la lavandaia
  • gomito della lavandaia che nel tempo libero si dedica al tennis
  • bighe dure
  • sindrome di Stendhal
  • cacca brutta

 Non si esclude che tali complicazioni siano state provocate da un eccesso di foga nel corso della pratica sportiva
Dal letto di ospedale, Tibeau Stevanato manda un segnale di speranza alla Stralo


Ma è subito polemica sulla veridicità del referto medico, messa in dubbio dal capitano Marco Blasoni: "Non sono certamente un dottore, ma è evidente che in questo documento c'è qualcosa che non va quando si parla di complicazioni provocata da eccesso di figa. Io posso dire con assoluta certezza che di troppa figa non è mai morto nessuno, quindi non credo ad una riga di ciò che ho letto". Fatto notare al Blasoni il suo errore nella lettura del referto, lo storico capitano lo ha esaminato nuovamente senza tuttavia risultarne convinto: "Ritengo ancora che il medico abbia compiuto delle valutazioni clamorosamente errate: si parla di eccesso di Fogar, ma si sa che il povero Ambrogio Fogar è morto anni fa ed oltretutto non c'è nessun indizio che sostiene che fosse un supporter della Stralo.

Una chiara immagine che testimonia come Ambrogio Fogar avesse altro da fare che seguire la Stralo


Ma nonostante tutte queste difficoltà, la Stralo non rinuncia al suo sogno di piazzarsi fra le prime quattro e continuare così il proprio percorso nel campionato amatoriale: la matematica non condanna ancora la squadra udinese, che tuttavia sarà costretta a vincere tutte le partite che restano e dovrà sperare in qualche scivolone degli avversari diretti. Nella speranza che tutto ciò accada, tiriamo fuori uno degli amuleti della Stralo, ovvero il mai dimenticato occhio della tigre. FORZA STRALO!!

PORCODIOOO SONO UNA STRACAZZO DI TIGREEEEEE

sabato 6 aprile 2013

La Stralo non molla

Nonostante la mancanza di aggiornamenti da parte di questo blog lasciasse presagire uno stop nelle attività della Stralo, eventualità che ha creato molti problemi a livello internazionale (primo fra tutti l'acuirsi della crisi fra Korea del Nord e Stati Uniti), la compagine udinese ha proseguito il proprio percorso nella seconda fase del torneo Amatori Calcio a 5, con un ruolino di marcia che può essere così sintetizzato: sconfitta amara, sconfitta vergognosa, sconfitta prevedibile, vittoria meritata, vittoria giusta, vittoria rotonda, sconfitta epocale. A questa successione di risultati si va ora ad aggiungere una vittoria sfolgorante, come quella ottenuta dalla Stralo per 9-1 contro il Pertegada Calcio a 5. Uno score finale frutto per larga parte di una serie di clamorose doppiette, a cominciare da quella realizzata da Samuel e Tibeau Stevanato, sempre più simili ai gemelli Derrick di Holly e Benji non tanto per fattezze fisiche (il monodentone dei gemelli Derrick infatti non rientra tra le caratteristiche estetiche dei due fratelli della Stralo) quanto piuttosto per una grandissima intesa sul campo condita a suon di goal. A segno due volte anche il funambolico Alessio Moro, il quale da qualche partita a questa parte ha escogitato uno stratagemma infallibile per massimizzare il proprio rendimento in campo: si presenta infatti sul terreno di gioco con le fattezze di un durone per ingannare gli avversari, per poi prenderli alla sprovvista con dribbling fulminanti e tiri velenosi. Bella doppietta anche per Luca Blasoni, che scaccia così definitivamente le voci che lo volevano fuori forma dopo una vacanza negli Stati Uniti contraddistinta da un regime alimentare iperproteico: non è un caso infatti che nel corso del suo soggiorno negli USA, il numero 7 della Stralo si fosse guadagnato il ghetto-name di Fat Luca per il suo momentaneo sovrappeso, immediatamente smaltito al suo ritorno in Italia grazie alla variante della dieta Dukan messa a punto da Alessio Moro, chiamata dieta Diocan e costituita solo da birrette e gelatini.

La metamorfosi di Blasoni: in poche settimane da Fat Luca torna ad avere il suo solito fisico scultoreo che già gli regalò il premio di Mister FVG

In questo clima estremamente positivo, c'è però la voce fuori dal coro di Bruno Blasoni, che polemizza apertamente con chi lo vede escluso dalle dinamiche della Stralo: "Non è vero che sono stato tagliato fuori dalla squadra, anzi sono talmente coinvolto che l'altra sera ho fatto anch'io una doppietta: prima con una moretta tutta pepe e poi con una milf bionda di livello". Tornando al calcio giocato, l'ultimo sigillo della partita è stato messo da un Marco De Luisa a tutto campo, autore di un goal e di una serie di interventi che gli sono costati un cartellino giallo e tante polemiche da parte degli avversari. Un atteggiamento che lo ha fatto balzare immediatamente in testa alla classifica degli uomini della Stralo più desiderati dalle giovani donne, scalzando lo storico detentore del primato Luca Blasoni. Secondo la portavoce del gruppo "Giovani Donne Che Desiderano Gli Uomini Della Stralo", il balzo in avanti di De Luisa sarebbe una logica conseguenza del vecchio adagio che vuole le donne attratte da quelli un po' cattivi e stronzi, mentre l'estrema bontà, umiltà e gentilezza del Blasoni sembrerebbe essere passata momentaneamente di moda.

Le fan della Stralo hanno deciso: la dolcezza di Luca è passata di moda, ora vogliono un uomo spietato come De Luisa





venerdì 1 febbraio 2013

Cuore, grinta e bighe dure: la Stralo è seconda!

Strepitosa prova di forza della Stralo che, dopo aver vinto per 9-5 contro L'Ego, ha rafforzato la sua seconda posizione in classifica vincendo anche l'ultima partita del girone, imponendosi con un rotondo 8-4 contro Mus in Campo. Un risultato che lascerebbe presagire una vittoria facile, ma la realtà è stata ben diversa. Il match si è fatto subito in salita per la Stralo, a causa della somma di ammonizioni commutate nel giro di un minuto al portiere Cristiano Finelli: la prima per aver mostrato i genitali ad una ragazza sugli spalti, la seconda quando si è scoperto che la fanciulla in questione era minorenne. Espulsione e partita finita per il Finelli, che si è così sfogato: "L'Italia è davvero un paese allo sfascio se succedono queste cose. In Inghilterra non avevo nessun problema né a mostrare i genitali in pubblico, né ad avere rapporti con le minorenni. A dire il vero nemmeno il fatto che la ragazza di turno fosse o meno consenziente ha mai costituito un ostacolo, ma parliamo di una nazione civile ed all'avanguardia, a differenza della nostra". Tornando al calcio giocato, i guanti sono stati indossati da un eroico Simone Golcic, che ha difeso la porta con le unghie e con i denti, mettendo in campo una grinta che è riuscito a veicolare anche al resto della squadra, come testimoniano gli occhi di tigre iniettati di sangue di tigre cosparsa di balsamo di tigre che erano ravvisabili in Luca Blasoni, Marco de Luisa ed Alessio Moro, chiamati ad arginare l'impeto di una squadra avversaria per cui l'unico risultato utile era la vittoria. Maestosa la prestazione di Samuel Stevanato, che ha condotto la Stralo per mano ed è stato anche autore di quattro reti, e preziosissimi i contributi del capitano Marco Blasoni (a segno su rigore) e del presidente Andrea Palmisano, a cui solo un palo ha negato la gioia del goal. 
Fra le note positive della serata, spicca però quella di Tibeau Stevanato, giunto in soccorso della squadra data l'assenza del bomber Trerè anche se aveva già un piede sull'aereo che lo doveva portare nello stato africano della Negronia: grande generosità, tante belle giocate ed uno spettacolare goal su punizione sono state le perle di una partita maiuscola, a seguito della quale Stevanato si è subito allontanato per raggiungere il continente nero, dove è stato avvicinato dai nostri cronisti: "Sono contento di aver dato il mio contributo alla Stralo, ma devo dire che qua in Africa mi trovo davvero bene" ha dichiarato Tibeau "ho già fatto degli allenamenti con una squadra locale e l'accoglienza è stata ottima. I ragazzi della Stralo mi prendono ancora per il culo per quella volta in cui dimenticai le scarpe, qua invece posso giocare a piedi nudi senza essere giudicato da nessuno".

Un raggiante Stevanato si allena con i suoi nuovi compagni 

Il momento magico di Stevanato Tibeau non si è però esaurito con la partita della Stralo: sono bastate infatti poche partite in Negronia perché il funambolico numero 77 venisse eletto quale giocatore del mese dal quotidiano locale, di cui riportiamo una copia nell'immagine a sinistra. La traduzione dei geroglifici recita più o meno così: 
Uomo bianco arrivato con grande uccello di metallo, portato pallone, cominciato giocare. Molto forte, giocato bene, segnato goal ma poi nessuno più visto lui e nemmeno portato certificato medico. Non rispondere neanche cellulare
Ma torniamo ad Udine, dove lo spettacolo della Stralo non è stato purtroppo apprezzato dall'oramai desaparecido Bruno Blasoni, rintracciato dai cronisti che hanno notato la sua nuova auto parcheggiata casualmente davanti ad un bar. Inevitabile la domanda sul perché non si fosse presentato ad un appuntamento così prestigioso, nonostante non ci fosse la contemporaneità di una partita dell'udinese o di una festa piena di pelo fresco. "Purtroppo la mia vita lavorativa e privata in questi ultimi tempi è davvero ricca di impegni che mi hanno impedito di seguire le gesta dei miei amati cugini Luca e Marco" ha riferito un Blasoni già al terzo spritz "ma cercherò sicuramente di esserci per la prossima, posto che la mia agenda fitta di impegni me lo consenta". 

Una rappresentazione grafica dei fitti impegni di Bruno Blasoni

Unico protagonista in negativo della giornata è stato il dirigente Fabio Palmisano, il quale si è reso colpevole di una vergognosa provocazione ai danni di un avversario in campo, imitando il celebre gesto di Francesco Totti in Roma-Juventus del 2004 quando invitò Igor Tudor a tornarsene a casa visto che la sua squadra era sotto di quattro goal. Un gesto stigmatizzato da tutti, in primis dal fratello/presidente Andrea, il quale ha reso noto come il comportamento del dirigente potrebbe portare addirittura al suo licenziamento: "Nel prossimo consiglio direttivo della Stralo prenderemo una decisione sul futuro di Fabio Palmisano: è già stato messo all'ordine del giorno a seguito di altri punti di discussione più importanti come la figa, il quantitativo di birrette da comprare per Umago, se è vero che dopo la terza sgrullata è sega e se uno scoglio può arginare il mare". A rincarare la dose ci ha pensato però un altro presidente, nella fattispecie quello del Milan: Silvio Berlusconi non ha risparmiato pesanti accuse al dirigente della Stralo: "Ho conosciuto molte persone nel corso della mia lunga carriera da imprenditore e da uomo politico, e posso dire con assoluta certezza che Fabio Palmisano rientra in quella categoria di persone di cui non amo circondarmi: si tratta a tutti gli effetti di una mela marcia che mai e poi mai potrebbe affiancarmi nel PDL né tantomeno nel Milan". Mezz'ora dopo, Fabio Palmisano era già stato assunto come nuovo dirigente accompagnatore della squadra rossonera.

Berlusconi si congratula con Fabio Palmisano, nuovo dirigente del Milan, per il quale "ha sempre speso parole di grande stima"


domenica 20 gennaio 2013

Stralo imballata e contenta

Temutissima dalla dirigenza, la prima partita dopo la sosta natalizia è andata bene alla Stralo, che ha espugnato con fatica il campo del DLF Udine con il punteggio di 8-6. Partita difficile come da pronostico, con una squadra che è apparsa poco lucida e forse anche appesantita dai bagordi delle festività. I giocatori erano imballati, la manovra di gioco è sembrata imballata, il parquet della palestra era imballato, il tempo atmosferico era imballato e persino l'arbitro per solidarietà ha deciso di fornire una conduzione di gara imballata. Insomma, la fotografia della Stralo può essere riassunta dal difficilissimo rebus che vi proponiamo qua sotto.


E' difficilissimo
Squadra imballata ma contenta come dice il titolo, infatti grazie a questa vittoria la Stralo è matematicamente sicura di passare il turno fra le prime del girone: un obiettivo che non lascia però completamente soddisfatto il presidente Palmisano, che vede con occhio preoccupato l'involuzione della propria squadra: "Non abbiamo giocato all'altezza dei nostri standard, non posso essere soddisfatto al 100% visto che dai miei giocatori pretendo sempre il massimo, in campo e fuori: ad esempio, quando uno dei miei ragazzi mi confida di avere problemi a vivere l'intimità, mi precipito subito a casa sua per osservarlo mentre vive l'intimità con la propria partner, dandogli dei preziosi consigli su come rendere migliore la propria intimità. L'unico a cui non ho mai dovuto dare consigli è Luca Blasoni, che vive sempre la sua intimità nel migliore dei modi". Ma se Luca Blasoni è sempre e comunque protagonista del suo tempo e della sua sessualità, nella partita contro DLF è brillata in maniera ancora più splendente la stella del fratello Marco Blasoni, protagonista di una prova generosa e di un goal strepitoso che ha fatto esplodere la panchina, a sentire la testimonianza di un Alessio Moro ai box causa influenza: "Appena ha saltato il primo uomo in panchina si è sentito qualche mugugno, poi quando ha saltato il secondo qualcuno ha espresso il solito invito cordiale a servire il pallone ad un compagno libero (DALLA, PORCO D**!!!), ma quando è partito lo scavetto magico si sono tutti zittiti per poi esprimere i loro più sinceri e pacati complimenti all'autore della marcatura (BRAVO, PORCO D**!!!)". Il goal del capitano è stato il corollario delle reti espresse dai "soliti" Alan Trerè, che con le sue quattro realizzazioni mantiene la testa della classifica cannonieri, e di Samuel Stevanato, protagonista con assist e due goal. Tutte reti che però non sono bastate a dare sicurezza ad una squadra che ha sempre subito il ritorno degli avversari, bravi nel rimanere sempre ancorati al risultato e che hanno creato non pochi problemi ad un Cristiano Finelli apparso particolarmente nervoso: "Cristiano si trasforma quando veste i panni del portiere" ha riferito dagli spalti la fidanzata "nella vita reale è un ragazzo d'oro con cui ho peraltro trascorso un bellissimo capodanno a Parigi, ma quando gioca non posso che essere d'accordo con i ragazzi della Stralo quando lo definiscono un po' -scusate il termine- stronzo". Voci di corridoio sostengono però che il Finelli sia arrivato di malumore alla partita a causa di una disavventura capitata proprio a Parigi: pare infatti che l'intera città si sia presa gioco di lui dopo aver visto una foto che lo ritrae mangiare un piatto di spaghetti in un ristorante della capitale francese, che è un po' come bestemmiare in chiesa. Di seguito la foto incriminata, scattata da Fabrizio Corona un attimo prima di darsi alla macchia per non farsi trovare dalla polizia carceraria.

Voilà le Cristianò! Spaghettì! Moustache noir! Mandolinò!


venerdì 14 dicembre 2012

Stralo: ecco la formula per la vittoria!

Non si sa nulla dell'ultima partita della Stralo giocata a Martignacco, anzi numerosi esperti del settore sostengono che la partita in questione non ci sia mai stata e che Martignacco non esista, se non nella mente di quelli che credono a stupidaggini tipo l'Area 51, la profezia dei Maya, i capelli di Berlusconi eccetera. Insomma, non c'è niente da dire su questo argomento. Bisogna pensare solo al futuro, ovvero all'ultima sfida dell'anno contro la Pizzeria da Raffaele. Una partita difficile, ma una partita da vincere a tutti i costi. Per ottenere tale risultato, gli atleti della Stralo Calcio a 5 si sono rivolti alla preziosa consulenza di Gianluca Mech, già inventore della famosa dieta Tisanoreica, che ha fornito alla squadra udinese la FORMULA PER LA VITTORIA. Ecco da cosa è composta:

Un saluto ai cari amici della Stralo da Gianluca Mech

1. Regime alimentario composto esclusivamente da Formaggini Tigre. A colazione, pranzo e cena, ed in versione liquida come unico sostentamento idrico. E' tollerata l'unica variante delle sottilette Tigre, preferibilmente da utilizzare al posto del pane: un esempio di pasto bilanciato potrebbe essere dunque costituito da una piadina di sottilette Tigre che avvolge un ripieno di formaggini Tigre, con un bel frullato di Tigre da bere.

Quel buon sapore di Emmental svizzero
2. Sostituzione dell'olio Sarajevo con il Balsamo di Tigre, da spalmare non solo sulle gambe ma anche sulla zona del fastidio, per ottenere con più facilità il proverbiale effetto "bighe dure" indispensabile per dimostrare il proprio valore sul campo e nel post partita con le fidanzate.
Da usare con moderazione. Effetti indesiderati: TACONELLE

3. Presentarsi in campo tutti dotati della maschera dell'Uomo Tigre, e cantare la canzone dell'omonimo cartone animato al posto del convenzionale inno della Stralo, che tutti sanno essere Muscolo Rosso. E' contemplata la variazione delle parole della canzone, tipo: "E' l'Uomo Tigre che gioca con la Stralo/e come Delu lui dimostrerà/ha piedi buoni, sa cos'è l'onore/ed ogni incontro vincere lui sa"
Luca Blasoni (si riconosce dal deltoide) vestito da Uomo Tigre


4. Guardare la sera prima della partita il film Io tigro, tu tigri, egli tigra, capolavoro assoluto di nonsense ingiustamente liquidato da molti come un film di merda ma che un giorno verrà rivalutato e mentre tutti ora si riempiono la bocca di Pasolini, Fellini, Rossellini e gentaglia del genere, nel futuro si parlerà solo di questo film e la Stralo tutta potrà dire "IO L'HO APPREZZATO PRIMA DI TE FOTTUTO HIPSTER DEL FUTURO ED ORA SPARISCI DALLA VISTA MIA, VATTINNE!!"
Capolavoro

5. Cambiare il nome della Stralo -solo per questa partita- con quello del Club Atletico Tigre per intimorire gli avversari. Ottenere il permesso di usare il nome dal Cub Atletico Tigre non dovrebbe essere un problema perché quelli già si sono fatti menare dalla polizia, basta andare lì e fargli un po' brutto e siamo a posto.

Prendetevi pure il logo, basta che non ci fate male



Il risultato di questa semplice ricetta sarà il seguente:

L'OCCHIO DELLA TIGRE

PORCODIOOO SONO UNA TIGREEE



domenica 9 dicembre 2012

Le pagelle dall'aldilà di Giorgio Tosatti


FINELLI: 10 – E' il primo a rompere il cazzo quando negli spogliatoi prima della partita il clima si fa troppo disteso e scanzonato, ma è anche quello che salva la Stralo da un pericoloso ritorno di fiamma degli avversari sul finale di partita. Sempre autoritario, urla come se stesse vendendo frutta al mercato ma va benissimo così.

GOLCIC: 10 – Le indicazioni del mister sono precise: francobollare la punta avversaria. Come con il Jungle, Golcic segue alla lettera gli ordini e chiude tutti gli spazi all'avversario, che riesce a liberarsi un paio di volte solo mettendoci il fisico. Sempre perfetta l'intesa con Luca Blasoni ed in costante crescendo quella con De Luisa.

BLASONI L: 10 – Tanta corsa e chiusure ed anche un gran goal su assist del fratello Marco: è una partita da protagonista quella di Luca Blasoni, che assieme a Finelli è quello che dà più ordine ai suoi compagni di reparto. E' anche quello più bello ma questo già si sapeva.

DE LUISA: 10 – Chi pensava che senza olio Sarajevo il ruolino di marcia di De Luisa si sarebbe fermato ha preso un granchio: pur senza il potere del canforato, il profeta del dimostrantismo fa una partita perfetta, condita da anticipi puliti e da grande personalità nello smistare la palla. Risponde sempre “presente” quando c'è da risolvere il match con un missile da fuori.

MORO: 10 – Minutaggio un po' più risicato del solito per Moro data la panchina lunga, ma la prestazione è rovinata solo da un pizzico di sfortuna nelle conclusioni: salta l'uomo e va al tiro con grande facilità ultimamente, meriterebbe più gloria sotto rete. Gli scommettitori farebbero bene a puntare su di lui per la prossima gara.

STEVANATO S: 10 – Metà tempo per lui per lasciare spazio nella ripresa al fratello Tibeau e per riprendersi da un acciacco alla coscia: nonostante ciò Samuel non si risparmia di certo, facendo impazzire i difensori che come al solito vanno spesso e volentieri a raddoppiarlo. Mette tutta la sua esperienza anche in fase di chiusura, vanificando la grande spinta atletica della squadra avversaria.

STEVANATO T: 10 – Il figliol prodigo della Stralo fa una sortita prima di sparire dalla circolazione per altri quattro mesi, e non si fa trovare impreparato. Dice che gli tremano le gambe, ma è la solita stronzata: mette in campo corsa, esperienza (da applausi la trattenuta sull'avversario in fuga) ed una grande intesa con Marco Blasoni. Peccato che non venga mai a giocare.

PALMISANO A: 10 – Entra a dare fiato al reparto arretrato e poi si sposta in avanti, facendo bene in entrambe le fasi. Gli capita una palla d'oro per segnare un meritato goal ma arriva sul piede sbagliato, per il resto tiene testa senza troppi affanni alle incursioni veloci degli avversari. E ci mancherebbe altro, con tutto quello che corre!

TRERE': 10 – Il suo attaccamento alla maglia è più forte dei malanni di stagione: il bomber della Stralo butta giù due aspirine e si fa trovare pronto alla chiamata, dando il suo solito contributo alla vittoria con due goal pesantissimi e tante conclusioni che fanno la barba ai pali della porta avversaria. Ultimamente gli manca un po' di fortuna, ma l'impegno è sempre al 100%.

BLASONI M: 10 – Cuore di capitano: Marco Blasoni ritorna dopo qualche settimana di stop e mette in campo una prestazione da leccarsi i baffi: goal, assist, corsa, un palo incredibile, tante giocate da fenicottero e nessuna disattenzione in difesa. Monumentale.

MENZIONE D'ONORE: LA STRALO – Anche questo esame è stato passato con successo, ed ora la Stralo può puntare in alto: la sfida contro Pizzeria da Raffaele potrebbe persino valere il primo posto.

MENZIONE DI DISONORE: IL SERVER DELLA LCFC – Crolla il server della LCFC ed è subito black-out: niente liste gara, niente comunicati ufficiali, niente risultati. Magari è ora di risparmiare due lire sulle puttanate ed investirle in una struttura web degna di questo nome. Magari con la consulenza di lusso di Hello Brand.