venerdì 1 febbraio 2013

Cuore, grinta e bighe dure: la Stralo è seconda!

Strepitosa prova di forza della Stralo che, dopo aver vinto per 9-5 contro L'Ego, ha rafforzato la sua seconda posizione in classifica vincendo anche l'ultima partita del girone, imponendosi con un rotondo 8-4 contro Mus in Campo. Un risultato che lascerebbe presagire una vittoria facile, ma la realtà è stata ben diversa. Il match si è fatto subito in salita per la Stralo, a causa della somma di ammonizioni commutate nel giro di un minuto al portiere Cristiano Finelli: la prima per aver mostrato i genitali ad una ragazza sugli spalti, la seconda quando si è scoperto che la fanciulla in questione era minorenne. Espulsione e partita finita per il Finelli, che si è così sfogato: "L'Italia è davvero un paese allo sfascio se succedono queste cose. In Inghilterra non avevo nessun problema né a mostrare i genitali in pubblico, né ad avere rapporti con le minorenni. A dire il vero nemmeno il fatto che la ragazza di turno fosse o meno consenziente ha mai costituito un ostacolo, ma parliamo di una nazione civile ed all'avanguardia, a differenza della nostra". Tornando al calcio giocato, i guanti sono stati indossati da un eroico Simone Golcic, che ha difeso la porta con le unghie e con i denti, mettendo in campo una grinta che è riuscito a veicolare anche al resto della squadra, come testimoniano gli occhi di tigre iniettati di sangue di tigre cosparsa di balsamo di tigre che erano ravvisabili in Luca Blasoni, Marco de Luisa ed Alessio Moro, chiamati ad arginare l'impeto di una squadra avversaria per cui l'unico risultato utile era la vittoria. Maestosa la prestazione di Samuel Stevanato, che ha condotto la Stralo per mano ed è stato anche autore di quattro reti, e preziosissimi i contributi del capitano Marco Blasoni (a segno su rigore) e del presidente Andrea Palmisano, a cui solo un palo ha negato la gioia del goal. 
Fra le note positive della serata, spicca però quella di Tibeau Stevanato, giunto in soccorso della squadra data l'assenza del bomber Trerè anche se aveva già un piede sull'aereo che lo doveva portare nello stato africano della Negronia: grande generosità, tante belle giocate ed uno spettacolare goal su punizione sono state le perle di una partita maiuscola, a seguito della quale Stevanato si è subito allontanato per raggiungere il continente nero, dove è stato avvicinato dai nostri cronisti: "Sono contento di aver dato il mio contributo alla Stralo, ma devo dire che qua in Africa mi trovo davvero bene" ha dichiarato Tibeau "ho già fatto degli allenamenti con una squadra locale e l'accoglienza è stata ottima. I ragazzi della Stralo mi prendono ancora per il culo per quella volta in cui dimenticai le scarpe, qua invece posso giocare a piedi nudi senza essere giudicato da nessuno".

Un raggiante Stevanato si allena con i suoi nuovi compagni 

Il momento magico di Stevanato Tibeau non si è però esaurito con la partita della Stralo: sono bastate infatti poche partite in Negronia perché il funambolico numero 77 venisse eletto quale giocatore del mese dal quotidiano locale, di cui riportiamo una copia nell'immagine a sinistra. La traduzione dei geroglifici recita più o meno così: 
Uomo bianco arrivato con grande uccello di metallo, portato pallone, cominciato giocare. Molto forte, giocato bene, segnato goal ma poi nessuno più visto lui e nemmeno portato certificato medico. Non rispondere neanche cellulare
Ma torniamo ad Udine, dove lo spettacolo della Stralo non è stato purtroppo apprezzato dall'oramai desaparecido Bruno Blasoni, rintracciato dai cronisti che hanno notato la sua nuova auto parcheggiata casualmente davanti ad un bar. Inevitabile la domanda sul perché non si fosse presentato ad un appuntamento così prestigioso, nonostante non ci fosse la contemporaneità di una partita dell'udinese o di una festa piena di pelo fresco. "Purtroppo la mia vita lavorativa e privata in questi ultimi tempi è davvero ricca di impegni che mi hanno impedito di seguire le gesta dei miei amati cugini Luca e Marco" ha riferito un Blasoni già al terzo spritz "ma cercherò sicuramente di esserci per la prossima, posto che la mia agenda fitta di impegni me lo consenta". 

Una rappresentazione grafica dei fitti impegni di Bruno Blasoni

Unico protagonista in negativo della giornata è stato il dirigente Fabio Palmisano, il quale si è reso colpevole di una vergognosa provocazione ai danni di un avversario in campo, imitando il celebre gesto di Francesco Totti in Roma-Juventus del 2004 quando invitò Igor Tudor a tornarsene a casa visto che la sua squadra era sotto di quattro goal. Un gesto stigmatizzato da tutti, in primis dal fratello/presidente Andrea, il quale ha reso noto come il comportamento del dirigente potrebbe portare addirittura al suo licenziamento: "Nel prossimo consiglio direttivo della Stralo prenderemo una decisione sul futuro di Fabio Palmisano: è già stato messo all'ordine del giorno a seguito di altri punti di discussione più importanti come la figa, il quantitativo di birrette da comprare per Umago, se è vero che dopo la terza sgrullata è sega e se uno scoglio può arginare il mare". A rincarare la dose ci ha pensato però un altro presidente, nella fattispecie quello del Milan: Silvio Berlusconi non ha risparmiato pesanti accuse al dirigente della Stralo: "Ho conosciuto molte persone nel corso della mia lunga carriera da imprenditore e da uomo politico, e posso dire con assoluta certezza che Fabio Palmisano rientra in quella categoria di persone di cui non amo circondarmi: si tratta a tutti gli effetti di una mela marcia che mai e poi mai potrebbe affiancarmi nel PDL né tantomeno nel Milan". Mezz'ora dopo, Fabio Palmisano era già stato assunto come nuovo dirigente accompagnatore della squadra rossonera.

Berlusconi si congratula con Fabio Palmisano, nuovo dirigente del Milan, per il quale "ha sempre speso parole di grande stima"


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