mercoledì 22 febbraio 2012

Le furie rosse della Stralo e le furie e basta degli avversari

La Stralo sembra finalmente essere tornata una squadra di calcio e le vittorie della compagine udinese si sono finalmente scrollate di dosso l'alone da leggende metropolitane che le accompagnava: secondo una recente statistica, infatti, dovendo scegliere la storia meno verosimile tra A) una ragazza senza il buco della figa B) un tizio che ha fatto un incidente e gli è uscito il cervello e C) una vittoria della Stralo, il 92% degli intervistati selezionava proprio quest'ultima opzione. Ma il vento è cambiato, come testimonia la bella vittoria per 7 a 1 nei confronti di un degnissimo avversario quale Il Jungle. L'entusiasmo trasuda dalle parole del presidente Palmisano, che ha seguito il match in incognito travestendosi da Alvaro Vitali: "Finalmente abbiamo ritrovato il gioco e la voglia di vincere, e sono certo che potremo toglierci delle belle soddisfazioni. Possiamo puntare al penultimo posto e persino permetterci il lusso di sognare il terzultimo: nel caso in cui si concretizzasse questa idilliaca prospettiva, ho già promesso a tutti i miei calciatori una tessera del Valalta Club Privè".
Grandi protagonisti della partita sono stati i due difensori Simone Golcic e Luca Blasoni, il primo rivelatosi una barriera insormontabile per il capocannoniere avversario ed il secondo che ha svolto diligentemente i suoi compiti nel reparto arretrato impreziosendo il tutto con tre reti da goleador di razza, suscitando le invidie di Livio Bastianutti che ha deciso di non essere più suo amico. Fabio Palmisano rivendica la scoperta di Golcic: "Posso affermare con certezza che Golcic per la Stralo è l'equivalente di Barzagli per la Juventus: un giocatore arrivato in punta di piedi ma che si è affermato quale autentico baluardo della difesa. Ricordo che quando portai Simone nella Stralo la stampa si scagliò contro di me, dicendo che ero stato corrotto dallo stesso Golcic con una bottiglia dell'introvabile Amaro del Carabiniere, mentre ora è sotto gli occhi di tutti il valore di questo campione". Anche Luca Blasoni si toglie qualche sassolino dalla scarpa: "Tempo fa qualcuno mi diceva che non dovevo credere di essere come Sbaresi, e in effetti aveva ragione: a differenza sua io segno e soprattutto non mi faccio scopare la moglie!"
Ed all'insegna della rivalsa sono state le prestazioni maiuscole di Bruno Blasoni (a cui è mancata solo la proverbiale zampata della tigre a coronamento di un comportamento in campo generosissimo), Nicola Gressani (libero dal peso delle monetine che l'avevano condizionato nelle ultime partite), Marco De Luisa (con sempre più voglia di dimostrare ed un allenamento di kickboxing che può tornare sempre utile quando le partite sfociano nella rissa) ed Alessio Moro, autore di un goal incredibile arrivato solo perché voleva allacciarsi la scarpa. Maiuscola anche la prestazione di Cristiano Finelli che, galvanizzato dalla possibilità di vendere kit del Mr. Malt a prezzi stratosferici ai propri compagni di squadra, le ha parate tutte non limitandosi a quell'una notoriamente richiestagli dalla dirigenza.
Serata perfetta, dunque? Quasi. A conclusione del match è infatti montata la polemica del Jungle, evidentemente non contento di aver subito sette reti dal semi-fanalino di coda del campionato. Travestitosi da Jerry Polemica,un sedicente membro della compagine sconfitta è scaturito: "L'arbitro è arrivato in ritardo! L'ora indicata sul referto non è corretta! La partita andrebbe ripetuta! Il pallone non era regolamentare! Il nostro portiere aveva un braccio che gli faceva contatto col piede! C'era troppa umidità! Avevamo mangiato pesante! L'entrata del Capricorno in Saturno ci ha penalizzato! Siamo stati accecati dalla sfolgorante bellezza di Luca Blasoni! Il prof ce l'aveva con noi! Siamo perseguitati dai cattocomunisti e dai magistrati di sinistra!". Ma come diceva il grande Vujadin Boskov, rigore è quando arbitro fischia, squadra che vince scudetto è quella che ha fatto più punti e quando prendere sette pere più bella figura stare zitti.

Jerry Polemica del Jungle non ci sta: "E' stata solo sfortuna"

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