lunedì 6 febbraio 2012

Stralo violenta: il caso Palmisano

Sul fronte sportivo, gli ultimi exploit della Stralo hanno riservato luci ed ombre: se infatti è palpabile un netto miglioramento del gioco prodotto dagli atleti udinesi, dall'altro manca ancora la continuità di risultati. Dopo una bella vittoria per 7 a 4, infatti, la Stralo ha perso malamente l'ultima partita contro Pittibull, mantenendosi in vantaggio per quasi tutta la durata del match per poi farsi raggiungere e superare nel finale. Un risultato che ha destato scalpore nel mondo calcistico, al punto da indurre l'Udinese Calcio a perdere volutamente la sfida contro il Milan per solidarietà con la vera prima squadra del capoluogo friulano. Ma non sono soltanto i due punti persi a dare grattacapi alla Stralo in questi giorni: è infatti notizia recente quella della maxi-squalifica inferta al presidente-giocatore Andrea Palmisano, colpito con la bellezza di tre giornate di stop dopo un alterco con un giocatore avversario. Onde evitare ulteriori ripercussioni sul campionato, la società Stralo Calcio a 5 ha preferito prendere le distanze dall'operato del Palmisano, addossandogli tutte le responsabilità un po' come Costa Crociere con il comandante Schettino. Il primo è stato il dirigente Fabio Palmisano, che ha subito cercato di salvaguardare l'immagine della società: "In qualità di portavoce della Stralo Calcio a 5, annuncio l'assoluta estraneità del team all'operato del Palmisano, che ritengo ingiustificabile e per il quale la squalifica mi sembra persino troppo morbida. Io personalmente avevo proposto alla Lega la confisca dei beni mobili ed immobili, il processo per direttissima, la detenzione in carcere duro, la crocifissione in piazza e l'obbligo di guardare 24 ore su 24 il Grande Fratello." A chi gli ricordava il legame di parentela con l'imputato, il Palmisano rispondeva così: "In realtà non siamo nemmeno fratelli, è un caso di omonimia".
Gli fa eco il capitano Marco Blasoni, anch'egli protagonista di un fatto violento in passato (tutti ricordano l'urlo "FALCIALO, FALCIALO!" che lanciò dalla panchina invitando il fratello Luca a commettere fallo su un giocatore avversario) ora redentosi nel nome del fair play: "Per noi della Stralo la correttezza è tutto, non a caso abbiamo sempre vinto la Coppa Disciplina fra l'ammirazione di tutti, specialmente del pubblico che assisteva alle premiazioni. Ora lo sciagurato gesto del Palmisano ci costerà questo primato a cui tenevamo molto: come disse un poeta a me caro, une ievade cence un pet al è come une salate cence aset, e pensare che la Stralo sarà priva della sua Coppa Disciplina mi ferisce molto. Per questo motivo ho già mosso i miei legali per fare causa al Palmisano per una cifra che si aggira attorno al fantastiliardo di milioni di Euro".
Persino l'amico di sempre Luca Blasoni sembra aver abbandonato il suo ex-Presidente al suo destino: "Ho sempre finto di essere amico di Andrea perché fondamentalmente ero terrorizzato dalla sua condotta violenta. Sapevo che era una bomba ad orologeria pronta ad esplodere e l'ha dimostrato in campo. Sono solo contento che non sia accaduto a me e spero che finalmente venga fatta giustizia ed un personaggio come lui non veda mai più la luce del sole".



Un'immagine esclusiva di Andrea Palmisano mentre viene portato via dalle forze dell'ordine

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